La polpa di pomodoro si ottiene direttamente dal pomodoro fresco triturato, dopo aver separato le bucce e provveduto all’eliminazione di parte dell’acqua di costituzione. I frutti destinati alla trasformazione in polpa devono possedere qualità simili a quelli previsti per i pelati, ovvero con ridotti contenuti di semi e maggiore consistenza.
In questo caso, sono da preferire principalmente
pomodori tondi, che si prestano a
diversi tipi di lavorazione, di taglio o pressatura, a seconda che si voglia commercializzare un prodotto come
triturato,
polpa,
cubettato o
fette.
Meno liquida e più corposa della passata, la polpa di pomodoro è protagonista di tante ricette in cucina, dai sughi ristretti alle focacce ripiene, dai “calzoni” ai gratin di verdure fino alle zuppe. Tra le stime anche il residuo zuccherino del frutto. Si effettua poi una serie di lavaggi a getti d’acqua e in vasche per eliminare le sostanze estranee, derivanti dalle operazioni di raccolta, parti vegetali verdi e le bacche non idonee.